La lotta contro le tempeste di sabbia

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Da quando la diga di Serre-Ponçon è stata chiusa negli anni '60, la coda del bacino è stata soggetta a significativi depositi sedimentari a causa delle piene del fiume Durance. Questi materiali, poco coesi, sono facilmente sospesi nell'aria non appena le prime brezze della valle fanno la loro comparsa in primavera. Inoltre, il bacino idroelettrico di Serre-Ponçon è soggetto a una notevole escursione di marea durante il suo periodo di funzionamento annuale: in inverno, il lago si svuota progressivamente per soddisfare il fabbisogno energetico e la coda del bacino si prosciuga.

Questi fenomeni combinati danno origine a vere e proprie nubi di polvere (note come "venti di sabbia"), che causano un forte fastidio agli abitanti della zona. Una volta sospese nell'atmosfera, si diffondono e risalgono spesso la valle della Durance. Un'area totale di 15 ettari è interessata da questi fenomeni a dir poco sgradevoli.

La questione del "vento di sabbia" è un problema molto serio che richiede soluzioni purtroppo ancora oggi sconosciute, nonostante i numerosi test effettuati dallo S.M.A.D.E.S.E.P. e da EDF Hydro Méditerranée: sistema di irrigazione sotterraneo, vegetazione sulle terrazze allagate, abbassamento delle secche, irrigazione con autobotti, ecc.

In questo contesto, la gestione dei sedimenti depositati ogni anno dalla Durance nella coda del bacino di Serre-Ponçon, legata all'inesorabile riempimento di questo settore del lago, rafforza l'interesse per un sistema a lungo termine di recupero del limo, i cui depositi sono stimati in 600.000m3 all'anno[1].

La creazione di una filiera industriale per la produzione e la commercializzazione di terriccio da giardino a partire dal limo presente nella coda del bacino di Serre-Ponçon sarebbe una prima risposta favorevole in questo senso.

Il progetto avrebbe due obiettivi principali:

  • Favorire l'insediamento di un settore industriale legato allo sfruttamento di una risorsa locale e abbondante,

  • Sviluppare soluzioni innovative per ridurre l'impatto delle tempeste di sabbia sulle popolazioni che vivono in prossimità dell'estremità del lago,

  • Trovare uno sbocco per i legni derivanti portati ogni anno dai fiumi Ubaye e Durance, attraverso un processo di triturazione e compostaggio (il valore economico, anche parziale, dell'intero sistema permetterebbe anche di mobilitare le risorse necessarie per la selezione di questo legno, regolarmente inquinato da rifiuti non organici).